Normative

Normative Solar Control

Normative Safety

IL VETRO PER LA SICUREZZA IN EDILIZIA

Il vetro può diventare un materiale pericoloso quando si rompe, con la creazione di schegge affilate che rappresentano una minaccia per la sicurezza delle persone.Due sono i possibili eventi:-rottura accidentale: una disattenzione, un gesto involontario;-rottura deliberata: tentativi di intrusione, disordini o attacchi terroristici.I vetri di sicurezza sono di tue tipologie: temprato di sicurezza UNI EN 12150-1 e stratificato di sicurezza UNI EN 12543. Per stabilire qual è il vetro da utilizzare, occorre rifarsi alla UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”.A fronte dei rischi e delle sollecitazioni a cui è sottoposta la lastra di vetro, la norma indica la tipologia da utilizzare:-B vetro stratificato;-C vetro temprato.Il vetro ricotto, cioè il vetro ordinario, è classificato A è quindi non di sicurezza.Attenzione, inoltre non sono vetri di sicurezza:- il vetro indurito, la cui rottura avviene in pezzi grossolani in grado di provocare ferite;- i vetri armati, che hanno una rete metallica interna, inserita per laminazione.
Quindi per adeguare alle normative vigenti una vetrata, abbiamo due possibilità: sostituire il vetro con uno certificato di sicurezza (UNI EN 12600) oppure applicare sulla lastra una pellicola certificata di sicurezza (UNI EN 12600). Come avrete notato sia le pellicole di sicurezza che i vetri di sicurezza hanno la stessa certificazione e, precisamente, se applico una pellicola di sicurezza su di un vetro ricotto (ordinario) quindi classificato A lo trasformo in un vetro stratificato di sicurezza quindi classificato B.
Le varie normative relative ai vetri di sicurezza, non solo quindi la UNI 7697 ma anche le:-UNI EN 12600 –  prova del pendolo – Metodo di prova di impatto e classificazione per il vetro piano-UNI EN 356 – vetro di sicurezza – prove e classificazione di resistenza contro l’attacco manuale;-UNI EN 1063 vetrate di sicurezza‐ classificazione e prove di resistenza ai proiettili;-UNI EN 13541 prove e classificazione della resistenza alla pressione causata da esplosioni.
Le principali autorità competenti alla vigilanza sul rispetto delle normative relative alla sicurezza degli edifici pubblici ‐ come anche di quelli privati ‐ sono le Amministrazioni Comunali, i Vigili del Fuoco e le Aziende Sanitarie Locali (ATS).

TESTO UNICO D.LGS 81/2008 - NORMATIVA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

SOSTITUISCE E PERFEZIONA IL DLGS. 626/94

PARETI DI VETRO, FINESTRE E LUCERNARI
Comma 1.3.6. del Testo Unico (allegato IV):  “Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, nei locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione, devono essere chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all’altezza di 1 metro dal pavimento, ovvero essere separate dai posti di lavoro e dalle vie di circolazione succitati in modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le pareti, nè rimanere feriti qualora esse vadano in frantumi. Nel caso in cui vengano utilizzati materiali di sicurezza fino all’ altezza di 1 metro dal pavimento , tale altezza è elevata quando ciò è necessario in relazione al rischio che i lavoratori rimangano feriti qualora essi vadano in frantumi.”Comma 1.3.7. del Testo Unico (allegato IV):  “Le finestre, i lucernari e i dispositivi di ventilazione devono poter essere aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza.” Comma 1.3.8. del Testo Unico (allegato IV):  “Le finestre e i lucernari devono essere concepiti congiuntamente con l’ attrezzatura o dotati di dispositivi che consentano la loro pulitura senza rischi per i lavoratori che effettuano tale lavoro nonché per i lavoratori presenti nell’edificio ed intorno ad esso.”

PORTE E PORTONI
Comma 1.6.11 del Testo Unico (allegato IV):  “Se le superfici trasparenti o traslucide delle porte e dei portoni non sono costituite da materiali di sicurezza e c’è il rischio che i lavoratori possano rimanere feriti in caso di rottura di dette superfici, queste devono essere protette contro lo sfondamento.”

MICROCLIMA – TEMPERATURA DEI LOCALI
Comma 1.9.2.1 del Testo unico (allegato IV):  “La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.”
Comma 1.9.2.4 del Testo unico (allegato IV): “Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro.” Comma 1.9.2.5 del Testo unico (allegato IV): “Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione.”

HACCP

Hazard Analysis and Control of Critical Points  Analisi del rischio e controllo dei punti critici Il D.Lgs. 26 maggio 1997, n. 155 ha imposto alle imprese del settore alimentare di individuare, nella  loro attività, ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicurezza degli alimenti e di garantire  che siano individuate, applicate, mantenute ed aggiornate le opportune procedure di sicurezza  avvalendosi dei principi della metodologia HACCP. Uno degli obiettivi della procedura è quello di individuare tutti i potenziali pericoli di natura  biologica, chimica e/o fisica che potrebbero minare l’integrità igienica del prodotto sotto esame. Pericolo fisico è la presenza in un alimento di piccoli frammenti di vetro, la cui ingestione causa un  traumatismo immediato.

BRC 
Technical Standard and Protocol for Companies Supplying Retailer Branded Food Product  Standard nato nel 1998 in Inghilterra, dove è oramai istituzionalizzato, ed è stato sviluppato dalla  British Retail Consortium, che rappresenta i maggiori rivenditori britannici, e UKAS (United Kingdom Accreditation Service), organismo di accreditamento nazionale britannico.

IFS 
International Food Standard Corrispettivo del BRC per i paesi dell’area centro-europea (Austria, Svizzera, Francia e Germania). E’ stato sviluppato da un consorzio al quale aderiscono le realtà più rappresentative dei retailer del centro Europa, il BDH (Unione Federale delle Associazioni del Commercio tedesche). Entrambi gli standard individuano gli specifici elementi di un sistema di gestione focalizzato  sulla qualità e sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti, che prende come riferimento per la  pianificazione e implementazione la metodologia HACCP.

UNI 7697 – 2015 

DEFINISCE QUALE VETRO  UTILIZZARE SULLA BASE  DELLA CLASSE DI RESISTENZA

CRITERI DI SICUREZZA NELLE APPLICAZIONI VETRARIEAi fini della norma devono essere considerate le azioni/sollecitazioni seguenti:

  • Carichi dinamici: climatici (interni ed esterni), da vento, folla, traffico pedonale, onde di  pressione e depressione, ecc.
  • Carichi statici: peso proprio, carichi imposti, neve, pressione idrostatica in acquari e piscine, ecc.
  • Urti dovuti a fenomeni atmosferici, ad esempio grandine, dovuti all’impatto di una persona (UNI  EN12600)
  • Vibrazioni.
  • Carichi ed urti accidentali non diversamente contemplati.
  • Esplosioni (vedere UNI EN 13541).
  • Urti di corpi rigidi (biglia), colpi di mazza e/o d’ascia, dovuti ad atti vandalico tentativi di effrazione (vedere UNI EN 356).
  • Urti di proiettile (vedere UNI EN 1063).
  • Incendi (vedere UNI EN 357).I rischi associabili alla lastra di vetro, che la  norma considera, sono:
  • Danni a persone o cose;
  • Caduta nel vuoto;
  • Danni sociali (danneggiamento opere d’arte, accesso ad oggetti pericolosi, ecc.).

A fronte dei rischi e delle sollecitazioni considerate, la norma indica:

  • quali tipi di vetri si devono impiegare (temprato- stratificato)
  • quale classificazione prestazionale minima devono avere
  • quale debba essere il verso di posa delle vetrate asimmetriche (dal punto di vista prestazionale) dicendo che il vetro assicura la prestazione deve trovarsi dalla parte della persona/cosa da proteggere( non dal lato da cui proviene l’aggressione ma dal lato opposto, quello in cui s trova la persona o la cosa da proteggere).

ALTRE NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2015 DELLA NORMA UNI 7697

Le varie versioni della norma UNI 7697 dal 1977, al 2000, al 2007, al 2014, sono servite a ridurre notevolmente il numero degli infortuni e dei morti a causa dell’uso di vetri non idonei:

  • le PORTE FINESTRE devono essere con vetro di sicurezza
  • il VETRO TEMPERATO posto in opera ad altezze superiori a 4 mt, la cui rottura possa proiettare frammenti, deve essere stato sottoposto al test di stabilizzazione termica HST
  • nelle BALAUSTRE i vetri stratificati, anche se completamente intelaiati, devono essere realizzati almeno con un plastico pvb da 0.76;
  • nelle situazione di potenziale pericolo come PARAPETTI, TETTOIE, PAVIMENTI, GRADINI CALPESTABILI, in cui la rottura di tutte le lastre componenti il vetro stratificato possa comportare il rischio di collasso della struttura, bisognerà usare almeno uno dei seguenti componenti del vetri laminato: vetro ricotto, plastico rigido, vetro indurito.

INDICAZIONI PER EDILIZIA SCOLASTICA

Nell’aprile 2013, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha reso note le proprie LINEE GUIDA per i vetri da usare in edifici scolastici.Tali indicazioni ESCLUDONO L’USO DI VETRI TEMPRATI, precisando che gli infissi devono essere realizzati, sia all’interno che all’esterno, con i vetri stratificati di sicurezza, classificati secondo la UNI EN 12600, almeno 2B2, precisando che per le superfici vetrate fino a 90 cm di altezza da terra la classe di sicurezza debba essere 1B1. Nel prospetto 2 della 7697/2015 sono indicate le tipologie e le prestazioni minime dei vetri per serramenti, esterni ed interni e delle pareti divisorie installati in asili, scuole di ogni ordine e grado e relative pertinenze, cosi come previsto dalle sopraindicate Linee Guida del Ministero della Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Praticamente tutte le lastre, monolitiche o assemblate in vetrata isolante, devono essere costituite da vetri stratificati di sicurezza minima di classe 2B2.Nel caso di rischio di caduta nel vuoto, nonché nei casi di superfici vetrate con lato inferiore posto ad altezze fino a 100 cm da terra, la tipologia prescritta è sempre stratificata, ma la classe prestazionale deve essere almeno, secondo la norma UNI EN 12600 1B1.

UNI EN 12600

Prova del pendolo – Metodo di prova e impatto (corpo molle) e  classificazione per il vetro piano La norma UNI EN 12600:2004 descrive un metodo di prova che ha come scopo quello di valutare, nel caso di vetro piano, la resistenza all’impatto e le sue modalità di rottura. L’impattatore è costituito da una massa di 50Kg costituita essenzialmente da due pneumatici gonfiati alla pressione di 0,35MPa. Un siffatto impattatore è in grado di simulare l’urto di un corpo umano in maniera riproducibile e ripetibile. Il doppio pneumatico è sospeso ad una altezza prestabilita(190mm, 450mm o 1200mm) e fatto cadere con modalità ben precise sul campione da testare. Il campione(876mmx1938mm) è intelaiato su quattro lati ovvero lungo l’intero perimetro e viene colpito nel punto più debole ovvero all’incrocio delle diagonali. Alle quote di 450mm e 1200mm corrispondono due livelli di energia trasferita pari rispettivamente a 225Joule e 600Joule. Il superamento della prova da parte delle lastre testate si verifica se viene soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Il provino non si rompe;
  • Sul provino appaiono numerose fessurazioni, ma in nessuna di esse si può introdurre una sfera con d=76 mm mediante una forza massima F=25N. Se si staccano particelle, il peso non deve superare la massa equivalente a 10.000 mm2 del provino originale;
  • Il provino si disintegra e il peso delle 10 particelle più grandi non deve superare la massa equivalente a 6500 mm2 del provino originale.

In funzione del comportamento post-impatto dei provini e dell’altezza di caduta dell’impattatore si definisce la performance del vetro testato. La notazione utilizzata per definire le classi è del tipo α(β)γ ed composta da due numeri (α γ) ed una lettera (β): α è l’altezza di caduta dell’impattatore:α = 3 se h=190 cm α = 2 se h=450 cm α = 1 se h=1200 cm β è la modalità di rottura:β = A se vetro ricotto β = B se vetro stratificato β = C se vetro temprato γ è l’altezza massima di caduta dell’impattatore a cui il provino non si rompe o si rompe conformemente. 1B1 indica un vetro “anticaduta nel vuoto” 2B2 indica un vetro “antiferita”

UNI EN 1063

Vetro di sicurezza – classificazione e prove di resistenza ai proiettili

Vetro di sicurezza – classificazione e prove di resistenza ai proiettili. La prova si esegue sparando 3 proiettili ai vertici di un triangolo equilatero avente lati da mm. 120 su di  una lastra avente dimensioni mm. 500 x 500 posta verticalmente.La prova viene ripetuta su tre campioni aventi medesime caratteristiche.Il superamento della prova si verifica se non vi è perforazione della vetrata da proiettile o parte di esso.Le classificazione è legata alla resistenza a diversi tipi di arma e di proiettili: sette classi per i colpi di pistola e fucile, da BR1 a BR7, e due classi, SG1 e SG2, per i colpi di fucile da caccia.

UNI EN 356

Vetro di sicurezza – prove e classificazione di resistenza contro l’attacco  manuale

La norma indica i criteri per misurare la resistenza di una lastra quando viene:

  • colpita da un corpo duro (sfera di acciaio da 4.11 Kg) che simula il lancio di un oggetto solido contro la vetrata  (atti vandalici);
  • attaccata con martello e ascia per simulare un tentativo di scasso/furto.

UNI EN 12150

VETRO TEMPRATO DI SICUREZZA

Il vetro temprato è stato sottoposto ad un trattamento termico che ne ha  elevato le caratteristiche di resistenza, meccanica e termica, e ne ha  modificato le caratteristiche di rottura.La rottura genera numerosi frammenti con bordi arrotondati e di ridotte  dimensioni. Le lastre devono essere marcate in modo permanente recando il numero  della norma. TEMPERA CHIMICA DEL VETRO Si ottiene immergendo i vetri da trattare in un bagno di sali  fusi di potassio a temperature superiori ai 400°C. I vetri che hanno subito questo trattamento non sono di  sicurezza e pertanto devono essere stratificati. Dunque il vetro indurito (uni en 1863-1) non è un vetro di sicurezza!

UNI EN 14179

VETRO TEMPRATO – HST

Rottura spontanea L’eventuale presenza di nichel e zolfo da origine al solfuro di nichel (NiS). Il solfuro di nichel non è solubile, quindi non si discioglie nel bagno di fusione. Non è possibile prevenire la presenza di zolfo, è presente nelle materie prime,  è invece fortuita la presenza di nichel. Le diverse tipologie di inclusioni NiS, comportano differenti velocità di  trasformazione (aumento di volume) e quindi differenti periodi di rottura. Tali  periodi possono variare da 1 a 5 anni.Prevenzione Processo di produzione: individuazione delle  inclusioni. HST (Heat soak test): accelera la trasformazione del NiS dalla forma instabile e quella stabile.  UNI EN 14179 è la norma di riferimento per il  trattamento HST.

UNI EN 12543

ecc.). La funzione dell’adesivo e di trattenere i frammenti di vetro in caso di rottura, riducendo il rischio di ferite da taglio o penetrazione, e limitando le dimensioni dell’apertura quindi offrendo resistenza residua.STRATIFICATO ACUSTICO  EN 12758 e EN 717STRATIFICATO RESISTENTE AL FUOCO  EN 13501 Classi:

  • E
  • EI – Lato non esposto temp.media<140°C
  • EW – radiazione a 1 mt. <15 W/m²IL VETRO STRATIFICATO ( UNI EN 12543-3) NON È UN VETRO DI SICUREZZA SE LO SPESSORE DI PVB  (maggiore o uguale 0,38 mm) NON È TALE DA CERTIFICARE IL VETRO COME STRATIFICATO DI SICUREZZA ( UNI EN 12543-2).

UNI EN 13541

La norma indica i criteri per misurare la resistenza di una lastra sottoposta all’onda di pressione generata da un’esplosione e classifica le lastre di vetro su quattro livelli di prestazione (classi da ER1 a ER4).
La resistenza dei vetri stratificati alle esplosioni dipende da vari parametri: potenza dell’esplosivo, distanza tra l’esplosione e l’obiettivo, altezza dell’edificio e relativa altezza dell’esplosione.Il metodo di prova della normativa si basa sulle onde d’urto generate da un tubo ad onda d’urto (shock-tube) o da un’apparecchiatura analoga per simulare una detonazione altamente esplosiva.La protezione fornita dal vetro stratificato resistente alle esplosioni non dipende unicamente dalla sua composizione ma anche dal progetto, dal serramento e dal fissaggio del vetro.

Normative Decor & Design

Normative Automotive