Normative
Normative Solar Control
DPR 59/09 attuativo al DLgs 192/05
Il 25 Giugno 2009 è entrato in vigore il DPR 59/09, che introduce il nuovo quadro di disposizioni obbligatorie(requisiti sull’efficienza energetica degli edifici) che sostituiscono le indicazioni “transitorie” dell’Allegato I del DLgs311/06.La storia del D.P.R. 59/09 inizia a livello di Comunità Europea con le indicazioni contenute nella direttiva 2002/91/CE“Rendimento energetico nell’edilizia”, seguita dalla direttiva 2006/32/CE “Efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici”.L’Italia recepisce queste due direttive pubblicando diversi decreti legislativi, il 192/2005 , integrato dal 311/2006. L’ultimo è il Decreto del Presidente della Repubblica n° 59 del 2 aprile 2009, entrato in vigore il 25 Giugno 2009, come regolamento di attuazione dell’art. 4 DLgs 192/2005. All’interno di questo DPR 59 vengono definiti “Sistemi filtranti: pellicole polimeriche autoadesive applicabili su vetri, su lato interno o esterno, in grado di modificare uno o più delle seguenti caratteristiche della superficie vetrata: trasmissione dell’energia solare, trasmissione ultravioletti, trasmissione infrarossi, trasmissione luce visibile”.
UNI EN 410
Vetro per edilizia – Determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate.La norma specifica i metodi per la determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate per edilizia. Queste caratteristiche possono servire come base per il calcolo della illuminazione, riscaldamento e raffreddamento delle stanze e permettono una comparazione tra i differenti tipi di vetrate. Il fattore solare, definito anche trasmissione totale di energia o coefficiente di guadagno di calore solare, è una delle più importanti varianti che possiamo controllare a nostro piacimento con una vetrata. Questo rappresenta, infatti, una delle caratteristiche più importanti quando parliamo di efficienza energetica di una finestra.Il fattore solare del vetro misura la quantità di energia solare, cioè il calore, che è in grado di passare attraverso il vetro. Questo, ovviamente, incide inevitabilmente sui consumi domestici in quanto occorrerà una quantità maggiore di energia per raffreddare la casa. Maggiore è il fattore solare, maggiore sarà anche la trasmissione di energia attraverso del vetro ecco perchè è di vitale importanza per chiunque, applicare pellicole solari ai vetri sia in casa che in ufficio.Nelle zone con climi caldi ci interessa che il fattore solare sia il più minore possibile, in modo da non fare entrare troppo calore in casa. Al contrario, ovvero nelle zone con climi freddi, potremmo essere interessati al fatto che questo valore sia elevato per sfruttare il calore naturale dei raggi solari durante l’inverno e di conseguenza risparmiare sui costi del riscaldamento domestico.Tuttavia, l’importanza relativa di queste caratteristiche sull’efficienza energetica complessiva del vetro, corrisponde al 17% in zone climi freddi e al 64% in climi caldi.In ogni caso, il fattore solare può essere modificato da alcuni elementi esterni come persiane, tende da sole, pellicole selettive, etc.
Calcolo Controllo Solare
Energia incidente totale che passa attraverso un’area vetrata di un edificio se confrontata con l’energia incidente su di esso. I componenti considerati per questo calcolo sono la trasmittanza dell’energiasolare diretta e i valori di trasferimento di calore indiretto, ovvero l’energia termica.Il calcolo somma le frazioni di energia solare diretta incidente e l’energia termica dell’ambiente che attraversa l’area vetrata in specifiche condizioni ambientali. Il calcolo tiene conto dei seguenti fattori, specificati dalle apposite norme internazionali:
- l’angolo del sole rispetto alla facciata dell’edificio
- la differenza di temperatura esterna ed interna
- i coefficienti di scambio termico superficiali delle superfici interne ed esterne
dell’energia di riscaldamento che arriva all’interno di un edificio ed è espressa come un numero compreso tra 0 e 1. Un numero inferiore di energia solare totale significa che si sta verificando una minore penetrazione di calore all’interno dell’edificio, con una conseguente riduzione dei costi operativi di condizionamento dell’aria.Il coefficiente di ombreggiamento. Un metodo tradizionale comunemente utilizzato nella valutazione energetica della facciata è considerare le prestazioni energetiche di un’area vetrata progettata rispetto alla stessa area smaltata con vetro limpido standard da 3 mm di spessore. Questo calcolo è definito come un indicatore delle prestazioni di ombreggiatura del vetro rispetto a quello di una normale vetrata da 3 mm.Questo coefficiente viene calcolato dividendo la trasmittanza di energia totale per 0,87 e viene specificato utilizzando un valore compreso tra 1 e 0.La luce del sole può essere suddivisa in 3 parti: raggi ultravioletti, radiazioni infrarosse e luce visibile. Le radiazioni infrarosse a onde corte provocano il surriscaldamento in aree altamente vetrate perché penetrare attraverso il vetro, ma quando questa radiazione riscalda le superfici interne emettono radiazioni infrarosse a onde lunghe che non possono passare attraverso il vetro con la stessa facilità. Questo fa sì che le radiazioni infrarosse vengano intrappolate all’interno dello spazio e causino il surriscaldamento.Il fattore solare, dunque, è rappresentato come una percentuale della radiazione incidente totale che entra attraverso il vetro. Ciò include l’afflusso radiante diretto, così come la radiazione infrarossa che viene assorbita dal vetro e quindi riemessa internamente.
Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici
QUAL È LO SCOPO DELLA DIRETTIVA?
- Mira a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici nell’ambito dell’UE, tenendo conto delle varie condizioni climatiche e locali.
- Stabilisce i requisiti minimi e un quadro comune per il calcolo delle prestazioni energetiche.
- A seguito di una revisione della sua attuazione, la Direttiva 2010/31/UE è stata modificata nel 2018 dalla direttiva(UE) 2018/844. L’obiettivo principale era accelerare la ristrutturazione economica degli edifici esistenti, promuovendo anche l’impiego delle tecnologie intelligenti negli stessi. Come parte del pacchetto «Energiapulita», la direttiva emendata completa la legislazione sull’efficienza energetica.
PUNTI CHIAVE
- I Paesi dell’UE devono stabilire requisiti minimi di rendimento energetico ottimali. Tali requisiti vanno rivisti ogni cinque anni. Essi devono focalizzarsi su edifici, i loro componenti e l’energia utilizzata per:
- riscaldamento degli ambienti;
- raffrescamento degli ambienti;
- acqua calda per uso domestico;
- ventilazione;
- illuminazione integrata;
- altri sistemi tecnici per scopi edili*.
- La Commissione europea ha stabilito un quadro metodologico comparativo per calcolare i livelli di costi ottimali al fine di ottemperare ai requisiti di rendimento energetico.
- I nuovi edifici devono soddisfare gli standard minimi. Gli edifici posseduti e occupati dalle autorità pubbliche devono mirare a raggiungere uno stato energetico prossimo allo zero* entro il 31 dicembre 2018 e altri nuovi edifici entro il 31 dicembre 2020.
- Gli edifici esistenti, in fase di ristrutturazione, devono migliorare le loro prestazioni energetiche in modo da soddisfare i requisiti applicabili.
- I paesi dell’UE devono impegnarsi ad utilizzare un sistema di certificazione delle prestazioni energetiche. Tali certificati devono:
- fornire informazioni sulla classificazione energetica di un edificio a potenziali acquirenti o locatari;
- includere raccomandazioni per migliorie economicamente convenienti;
- essere citati in tutti gli annunci pubblicitari sui mezzi di comunicazione commerciali quando i locali sono offerti in vendita o in affitto.
- Le autorità nazionali dei Paesi dell’UE devono garantire che siano predisposti regimi per ispezionare i sistemi di riscaldamento e di condizionamento dell’aria.
DA QUANDO SI APPLICA LA DIRETTIVA?
La direttiva 2010/31/UE si applica dall’8 luglio 2010, con l’obbligo di diventare legge nei Paesi dell’UE entro il 9 luglio 2012.La direttiva (UE) 2018/844 si applica dal 9 luglio 2018 e deve diventare legge nei paesi dell’UE entro il 10 marzo 2020.
TESTO UNICO D.LGS 81/2008 - MICROCLIMA NEI LUOGHI DI LAVORO
SOSTITUISCE E PERFEZIONA IL DLGS. 626/94
MICROCLIMA – TEMPERATURA DEI LOCALI
Comma 1.9.2. del Testo unico (allegato IV): “La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.” Comma 1.9.2.4 del Testo unico (allegato IV): “Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro.” Comma 1.9.2.5 del Testo unico (allegato IV): “Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione.”
Normative Safety
IL VETRO PER LA SICUREZZA IN EDILIZIA
Il vetro può diventare un materiale pericoloso quando si rompe, con la creazione di schegge affilate che rappresentano una minaccia per la sicurezza delle persone.Due sono i possibili eventi:-rottura accidentale: una disattenzione, un gesto involontario;-rottura deliberata: tentativi di intrusione, disordini o attacchi terroristici.I vetri di sicurezza sono di tue tipologie: temprato di sicurezza UNI EN 12150-1 e stratificato di sicurezza UNI EN 12543. Per stabilire qual è il vetro da utilizzare, occorre rifarsi alla UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”.A fronte dei rischi e delle sollecitazioni a cui è sottoposta la lastra di vetro, la norma indica la tipologia da utilizzare:-B vetro stratificato;-C vetro temprato.Il vetro ricotto, cioè il vetro ordinario, è classificato A è quindi non di sicurezza.Attenzione, inoltre non sono vetri di sicurezza:- il vetro indurito, la cui rottura avviene in pezzi grossolani in grado di provocare ferite;- i vetri armati, che hanno una rete metallica interna, inserita per laminazione.
Quindi per adeguare alle normative vigenti una vetrata, abbiamo due possibilità: sostituire il vetro con uno certificato di sicurezza (UNI EN 12600) oppure applicare sulla lastra una pellicola certificata di sicurezza (UNI EN 12600). Come avrete notato sia le pellicole di sicurezza che i vetri di sicurezza hanno la stessa certificazione e, precisamente, se applico una pellicola di sicurezza su di un vetro ricotto (ordinario) quindi classificato A lo trasformo in un vetro stratificato di sicurezza quindi classificato B.
Le varie normative relative ai vetri di sicurezza, non solo quindi la UNI 7697 ma anche le:-UNI EN 12600 – prova del pendolo – Metodo di prova di impatto e classificazione per il vetro piano-UNI EN 356 – vetro di sicurezza – prove e classificazione di resistenza contro l’attacco manuale;-UNI EN 1063 vetrate di sicurezza‐ classificazione e prove di resistenza ai proiettili;-UNI EN 13541 prove e classificazione della resistenza alla pressione causata da esplosioni.
Le principali autorità competenti alla vigilanza sul rispetto delle normative relative alla sicurezza degli edifici pubblici ‐ come anche di quelli privati ‐ sono le Amministrazioni Comunali, i Vigili del Fuoco e le Aziende Sanitarie Locali (ATS).
TESTO UNICO D.LGS 81/2008 - NORMATIVA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
SOSTITUISCE E PERFEZIONA IL DLGS. 626/94
PARETI DI VETRO, FINESTRE E LUCERNARI
Comma 1.3.6. del Testo Unico (allegato IV): “Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, nei locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione, devono essere chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all’altezza di 1 metro dal pavimento, ovvero essere separate dai posti di lavoro e dalle vie di circolazione succitati in modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le pareti, nè rimanere feriti qualora esse vadano in frantumi. Nel caso in cui vengano utilizzati materiali di sicurezza fino all’ altezza di 1 metro dal pavimento , tale altezza è elevata quando ciò è necessario in relazione al rischio che i lavoratori rimangano feriti qualora essi vadano in frantumi.”Comma 1.3.7. del Testo Unico (allegato IV): “Le finestre, i lucernari e i dispositivi di ventilazione devono poter essere aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza.” Comma 1.3.8. del Testo Unico (allegato IV): “Le finestre e i lucernari devono essere concepiti congiuntamente con l’ attrezzatura o dotati di dispositivi che consentano la loro pulitura senza rischi per i lavoratori che effettuano tale lavoro nonché per i lavoratori presenti nell’edificio ed intorno ad esso.”
PORTE E PORTONI
Comma 1.6.11 del Testo Unico (allegato IV): “Se le superfici trasparenti o traslucide delle porte e dei portoni non sono costituite da materiali di sicurezza e c’è il rischio che i lavoratori possano rimanere feriti in caso di rottura di dette superfici, queste devono essere protette contro lo sfondamento.”
MICROCLIMA – TEMPERATURA DEI LOCALI
Comma 1.9.2.1 del Testo unico (allegato IV): “La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.”
Comma 1.9.2.4 del Testo unico (allegato IV): “Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro.” Comma 1.9.2.5 del Testo unico (allegato IV): “Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione.”
HACCP
Hazard Analysis and Control of Critical Points Analisi del rischio e controllo dei punti critici Il D.Lgs. 26 maggio 1997, n. 155 ha imposto alle imprese del settore alimentare di individuare, nella loro attività, ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicurezza degli alimenti e di garantire che siano individuate, applicate, mantenute ed aggiornate le opportune procedure di sicurezza avvalendosi dei principi della metodologia HACCP. Uno degli obiettivi della procedura è quello di individuare tutti i potenziali pericoli di natura biologica, chimica e/o fisica che potrebbero minare l’integrità igienica del prodotto sotto esame. Pericolo fisico è la presenza in un alimento di piccoli frammenti di vetro, la cui ingestione causa un traumatismo immediato.
BRC
Technical Standard and Protocol for Companies Supplying Retailer Branded Food Product Standard nato nel 1998 in Inghilterra, dove è oramai istituzionalizzato, ed è stato sviluppato dalla British Retail Consortium, che rappresenta i maggiori rivenditori britannici, e UKAS (United Kingdom Accreditation Service), organismo di accreditamento nazionale britannico.
IFS
International Food Standard Corrispettivo del BRC per i paesi dell’area centro-europea (Austria, Svizzera, Francia e Germania). E’ stato sviluppato da un consorzio al quale aderiscono le realtà più rappresentative dei retailer del centro Europa, il BDH (Unione Federale delle Associazioni del Commercio tedesche). Entrambi gli standard individuano gli specifici elementi di un sistema di gestione focalizzato sulla qualità e sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti, che prende come riferimento per la pianificazione e implementazione la metodologia HACCP.
UNI 7697 – 2015
DEFINISCE QUALE VETRO UTILIZZARE SULLA BASE DELLA CLASSE DI RESISTENZA
CRITERI DI SICUREZZA NELLE APPLICAZIONI VETRARIEAi fini della norma devono essere considerate le azioni/sollecitazioni seguenti:
- Carichi dinamici: climatici (interni ed esterni), da vento, folla, traffico pedonale, onde di pressione e depressione, ecc.
- Carichi statici: peso proprio, carichi imposti, neve, pressione idrostatica in acquari e piscine, ecc.
- Urti dovuti a fenomeni atmosferici, ad esempio grandine, dovuti all’impatto di una persona (UNI EN12600)
- Vibrazioni.
- Carichi ed urti accidentali non diversamente contemplati.
- Esplosioni (vedere UNI EN 13541).
- Urti di corpi rigidi (biglia), colpi di mazza e/o d’ascia, dovuti ad atti vandalico tentativi di effrazione (vedere UNI EN 356).
- Urti di proiettile (vedere UNI EN 1063).
- Incendi (vedere UNI EN 357).I rischi associabili alla lastra di vetro, che la norma considera, sono:
- Danni a persone o cose;
- Caduta nel vuoto;
- Danni sociali (danneggiamento opere d’arte, accesso ad oggetti pericolosi, ecc.).
A fronte dei rischi e delle sollecitazioni considerate, la norma indica:
- quali tipi di vetri si devono impiegare (temprato- stratificato)
- quale classificazione prestazionale minima devono avere
- quale debba essere il verso di posa delle vetrate asimmetriche (dal punto di vista prestazionale) dicendo che il vetro assicura la prestazione deve trovarsi dalla parte della persona/cosa da proteggere( non dal lato da cui proviene l’aggressione ma dal lato opposto, quello in cui s trova la persona o la cosa da proteggere).
ALTRE NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2015 DELLA NORMA UNI 7697
Le varie versioni della norma UNI 7697 dal 1977, al 2000, al 2007, al 2014, sono servite a ridurre notevolmente il numero degli infortuni e dei morti a causa dell’uso di vetri non idonei:
- le PORTE FINESTRE devono essere con vetro di sicurezza
- il VETRO TEMPERATO posto in opera ad altezze superiori a 4 mt, la cui rottura possa proiettare frammenti, deve essere stato sottoposto al test di stabilizzazione termica HST
- nelle BALAUSTRE i vetri stratificati, anche se completamente intelaiati, devono essere realizzati almeno con un plastico pvb da 0.76;
- nelle situazione di potenziale pericolo come PARAPETTI, TETTOIE, PAVIMENTI, GRADINI CALPESTABILI, in cui la rottura di tutte le lastre componenti il vetro stratificato possa comportare il rischio di collasso della struttura, bisognerà usare almeno uno dei seguenti componenti del vetri laminato: vetro ricotto, plastico rigido, vetro indurito.
INDICAZIONI PER EDILIZIA SCOLASTICA
Nell’aprile 2013, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha reso note le proprie LINEE GUIDA per i vetri da usare in edifici scolastici.Tali indicazioni ESCLUDONO L’USO DI VETRI TEMPRATI, precisando che gli infissi devono essere realizzati, sia all’interno che all’esterno, con i vetri stratificati di sicurezza, classificati secondo la UNI EN 12600, almeno 2B2, precisando che per le superfici vetrate fino a 90 cm di altezza da terra la classe di sicurezza debba essere 1B1. Nel prospetto 2 della 7697/2015 sono indicate le tipologie e le prestazioni minime dei vetri per serramenti, esterni ed interni e delle pareti divisorie installati in asili, scuole di ogni ordine e grado e relative pertinenze, cosi come previsto dalle sopraindicate Linee Guida del Ministero della Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Praticamente tutte le lastre, monolitiche o assemblate in vetrata isolante, devono essere costituite da vetri stratificati di sicurezza minima di classe 2B2.Nel caso di rischio di caduta nel vuoto, nonché nei casi di superfici vetrate con lato inferiore posto ad altezze fino a 100 cm da terra, la tipologia prescritta è sempre stratificata, ma la classe prestazionale deve essere almeno, secondo la norma UNI EN 12600 1B1.
UNI EN 12600
Prova del pendolo – Metodo di prova e impatto (corpo molle) e classificazione per il vetro piano La norma UNI EN 12600:2004 descrive un metodo di prova che ha come scopo quello di valutare, nel caso di vetro piano, la resistenza all’impatto e le sue modalità di rottura. L’impattatore è costituito da una massa di 50Kg costituita essenzialmente da due pneumatici gonfiati alla pressione di 0,35MPa. Un siffatto impattatore è in grado di simulare l’urto di un corpo umano in maniera riproducibile e ripetibile. Il doppio pneumatico è sospeso ad una altezza prestabilita(190mm, 450mm o 1200mm) e fatto cadere con modalità ben precise sul campione da testare. Il campione(876mmx1938mm) è intelaiato su quattro lati ovvero lungo l’intero perimetro e viene colpito nel punto più debole ovvero all’incrocio delle diagonali. Alle quote di 450mm e 1200mm corrispondono due livelli di energia trasferita pari rispettivamente a 225Joule e 600Joule. Il superamento della prova da parte delle lastre testate si verifica se viene soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti:
- Il provino non si rompe;
- Sul provino appaiono numerose fessurazioni, ma in nessuna di esse si può introdurre una sfera con d=76 mm mediante una forza massima F=25N. Se si staccano particelle, il peso non deve superare la massa equivalente a 10.000 mm2 del provino originale;
- Il provino si disintegra e il peso delle 10 particelle più grandi non deve superare la massa equivalente a 6500 mm2 del provino originale.
In funzione del comportamento post-impatto dei provini e dell’altezza di caduta dell’impattatore si definisce la performance del vetro testato. La notazione utilizzata per definire le classi è del tipo α(β)γ ed composta da due numeri (α e γ) ed una lettera (β): α è l’altezza di caduta dell’impattatore:α = 3 se h=190 cm α = 2 se h=450 cm α = 1 se h=1200 cm β è la modalità di rottura:β = A se vetro ricotto β = B se vetro stratificato β = C se vetro temprato γ è l’altezza massima di caduta dell’impattatore a cui il provino non si rompe o si rompe conformemente. 1B1 indica un vetro “anticaduta nel vuoto” 2B2 indica un vetro “antiferita”
UNI EN 1063
Vetro di sicurezza – classificazione e prove di resistenza ai proiettili
Vetro di sicurezza – classificazione e prove di resistenza ai proiettili. La prova si esegue sparando 3 proiettili ai vertici di un triangolo equilatero avente lati da mm. 120 su di una lastra avente dimensioni mm. 500 x 500 posta verticalmente.La prova viene ripetuta su tre campioni aventi medesime caratteristiche.Il superamento della prova si verifica se non vi è perforazione della vetrata da proiettile o parte di esso.Le classificazione è legata alla resistenza a diversi tipi di arma e di proiettili: sette classi per i colpi di pistola e fucile, da BR1 a BR7, e due classi, SG1 e SG2, per i colpi di fucile da caccia.
UNI EN 356
Vetro di sicurezza – prove e classificazione di resistenza contro l’attacco manuale
La norma indica i criteri per misurare la resistenza di una lastra quando viene:
- colpita da un corpo duro (sfera di acciaio da 4.11 Kg) che simula il lancio di un oggetto solido contro la vetrata (atti vandalici);
- attaccata con martello e ascia per simulare un tentativo di scasso/furto.
UNI EN 12150
VETRO TEMPRATO DI SICUREZZA
Il vetro temprato è stato sottoposto ad un trattamento termico che ne ha elevato le caratteristiche di resistenza, meccanica e termica, e ne ha modificato le caratteristiche di rottura.La rottura genera numerosi frammenti con bordi arrotondati e di ridotte dimensioni. Le lastre devono essere marcate in modo permanente recando il numero della norma. TEMPERA CHIMICA DEL VETRO Si ottiene immergendo i vetri da trattare in un bagno di sali fusi di potassio a temperature superiori ai 400°C. I vetri che hanno subito questo trattamento non sono di sicurezza e pertanto devono essere stratificati. Dunque il vetro indurito (uni en 1863-1) non è un vetro di sicurezza!
UNI EN 14179
VETRO TEMPRATO – HST
Rottura spontanea L’eventuale presenza di nichel e zolfo da origine al solfuro di nichel (NiS). Il solfuro di nichel non è solubile, quindi non si discioglie nel bagno di fusione. Non è possibile prevenire la presenza di zolfo, è presente nelle materie prime, è invece fortuita la presenza di nichel. Le diverse tipologie di inclusioni NiS, comportano differenti velocità di trasformazione (aumento di volume) e quindi differenti periodi di rottura. Tali periodi possono variare da 1 a 5 anni.Prevenzione Processo di produzione: individuazione delle inclusioni. HST (Heat soak test): accelera la trasformazione del NiS dalla forma instabile e quella stabile. UNI EN 14179 è la norma di riferimento per il trattamento HST.
UNI EN 12543
ecc.). La funzione dell’adesivo e di trattenere i frammenti di vetro in caso di rottura, riducendo il rischio di ferite da taglio o penetrazione, e limitando le dimensioni dell’apertura quindi offrendo resistenza residua.STRATIFICATO ACUSTICO EN 12758 e EN 717STRATIFICATO RESISTENTE AL FUOCO EN 13501 Classi:
- E
- EI – Lato non esposto temp.media<140°C
- EW – radiazione a 1 mt. <15 W/m²IL VETRO STRATIFICATO ( UNI EN 12543-3) NON È UN VETRO DI SICUREZZA SE LO SPESSORE DI PVB (maggiore o uguale 0,38 mm) NON È TALE DA CERTIFICARE IL VETRO COME STRATIFICATO DI SICUREZZA ( UNI EN 12543-2).
UNI EN 13541
La norma indica i criteri per misurare la resistenza di una lastra sottoposta all’onda di pressione generata da un’esplosione e classifica le lastre di vetro su quattro livelli di prestazione (classi da ER1 a ER4).
La resistenza dei vetri stratificati alle esplosioni dipende da vari parametri: potenza dell’esplosivo, distanza tra l’esplosione e l’obiettivo, altezza dell’edificio e relativa altezza dell’esplosione.Il metodo di prova della normativa si basa sulle onde d’urto generate da un tubo ad onda d’urto (shock-tube) o da un’apparecchiatura analoga per simulare una detonazione altamente esplosiva.La protezione fornita dal vetro stratificato resistente alle esplosioni non dipende unicamente dalla sua composizione ma anche dal progetto, dal serramento e dal fissaggio del vetro.
Normative Decor & Design
3M™ DI-NOC™ Rivestimento adesivo
Descrizione prodotto
M™ DI-NOC™ è un rivestimento adesivo, indicato per la decorazione di ambienti interni ed in qualche caso adatto anche per esterni, disponibile in molteplici versioni che riproducono fedelmente finiture come legno, metallo, marmo, pietra, stucco ed altri ancora, per un totale di 40 famiglie per oltre 1000 pattern.
3M™ DI-NOC™ ha un’eccellente resistenza alle macchie, all’abrasione, all’usura, alle muffe e all’acqua e può essere usato per coprire svariati tipi di superfici e per rinnovare qualsiasi ambiente.3M™ DI-NOC™ può essere applicato su pareti, porte, mobili, colonne, ascensori, e in certi casi su facciate esterne. 3M™ DI-NOC™ ha incorporato il sistema adesivo brevettato 3M™ Comply™. Le pellicole Comply hanno dei microcanali nell’adesivo che permettono all’aria di uscire e consentono applicazioni facili e senza bolle.
I rivestimenti 3M™ DI-NOC™ sono marcati CE secondo la direttiva dei prodotti da costruzione 89/106/EEC e testato secondo la EN 15102: 2008 rivestimento murale decorativo. Per la marcatura CE, consultare la Declaration of Performance (DoP) di riferimento confrontando le famiglie DI-NOC elencate nel nostro catalogo prodotti.
Nota importante
Per ulteriori informazioni, consultare le linee guida per l’installazione dei rivestimenti di 3M™ DI-NOC™. Si prega di considerare le raccomandazioni specifiche per le finiture MT (Matte), utili per il mantenimento del trattamento speciale utilizzato su questi film.
3M consiglia di applicare i prodotti DI-NOC a + 12 ° C a + 38 ° C.
Rimozione
Buona la rimozione senza o poco calore tranne dove è stato usato il primer. Nessuna assicurazione è data per la facilità o velocità di rimozione di qualsiasi pellicola. Prestare attenzione a un’adeguata temperatura dell’aria e del substrato. Alcune superfici in fase di rimozione del rivestimento DI-NOC™ potrebbero danneggiarsi (cartongesso, muri verniciati o tinteggiati, MDF, superfici legnosi).
L’uso del primer aumenta l’adesione rendendo ancora più difficile la rimozione.
Scadenza
2 anni dalla data riportata sulla confezione originale.
Il film deve essere applicato entro 1 anno dalla lavorazione e comunque entro 2 dalla ricezione.
Certificazioni
Marcatura CE secondo la direttiva dei prodotti da costruzione 89/106/EEC e testato secondo la EN 15102: 2008 rivestimento murale decorativo. UNI EN 13501-1 classificazione di reazione al fuoco europea. IMO per il settore navale. Per maggior informazioni contattare il servizio tecnico o il reparto Graphic Markets.
Garanzia
Questa garanzia non è applicabile in caso di problemi causati da difetti di applicazione.. Le dichiarazioni di durata non costituiscono garanzie di qualità, di vita e di caratteristiche.
La durata dei prodotti è influenzata anche da:
-tipo di substrato e l’attenzione durante la preparazione della superficie (con 3M™ Surface Preparation System)
-procedura di applicazione metodo e frequenza di pulizia.
Limitazioni di utilizzo
Specificatamente 3M non garantisce o raccomanda le seguenti applicazioni, in caso di ulteriori informazioni contattate il servizio tecnico di 3M Graphic Markets.
DI-NOC applicato a:
-superficie non pulita o su superfici non lisce.
-supporti verniciati con scarsa adesione della vernice alla superficie sottostante.
-in caso di applicazioni orizzontali ad esempio su un bancone, il rivestimento Di-NOC™ potrebbe essere esposto a una maggiore abrasione. Questo può portare a una precoce usura e/o danneggiamento del rivestimento. In questi casi si consiglia di utilizzare 3M™ DI-NOC™ Abrasion Resistant. 3M™ non raccomanda l’uso di una pellicola protettiva.
-se i rivestimenti non sono esposti in modo verticale, si può verificare una diminuzione significativa della durata. Tale applicazione non verticale deve basarsi sui risultati di prove 3M e sull’approvazione per determinare l’accettabilità. Le dichiarazioni sulle prestazioni delle applicazioni si basano su valori rappresentativi ottenuti da test condotti in tutto il Giappone/Europa. Tuttavia, le prestazioni effettive saranno determinate dalla selezione e dalla preparazione del substrato, dalle condizioni di esposizione e dal mantenimento della marcatura.
-l’uso di primer su superfici critiche può favorire l’adesione al substrato. La verifica dei singoli casi è necessaria per stabilire quale promotore sia il migliore da utilizzare (tutto o in parte).
Pulizia e Manutenzione
Per la pulizia del prodotto applicato usare un panno morbido con detergente ed acqua. Per sporco consistente e tenace usare detergente e acqua calda da 70 °C a 80°C. La pulizia deve essere fatta con detergenti, preferibilmente liquidi, del tipo adatto alle verniciature di alta qualità, senza forti solventi, con un valore di pH tra 3 e 11 (né troppo acido né troppo alcalino).
Importante nota di sicurezza
Ogni tipo di vetro ha una tendenza ad assorbire calore quando esposto alla luce del sole. Il grado di assorbimento di calore attraverso il vetro può variare per una serie di circostanze quali una parziale ombreggiatura, vicinanza a sbocchi di impianti di riscaldamento o di condizionamento, e per le caratteristiche di isolamento dell’intelaiatura.
Le differenze di temperatura attraverso il vetro, superiori ad un certo intervallo, possono produrre tensioni tali da provocarne la rottura.
La capacità del vetro di resistere a fenomeni di rottura, dovuti a tensioni derivanti da differenze di temperatura, dipende dalla dimensione, dallo spessore, dalla qualità del taglio, dal trattamento dell’orlatura, dalla colorazione del vetro e dalla forma dell’intelaiatura.
Tutto ciò premesso 3M non assume nessuna responsabilità nel caso di rottura del vetro causato dall’applicazione del rivestimento DI-NOC™.
Bollettino Tecnico 3M DI-NOC™ - ESTERNI
3M ™ DI-NOC™ per esterni è un rivestimento adesivo indicato per la riqualificazione di facciate esterne di palazzi. 3M ™ DI-NOC™ per esterni ha un’eccellente resistenza agli agenti atmosferici e un’alta stabilità dimensionale.
3M ™ DI-NOC™ per esterni ha un ottimo adesivo acrilico con tecnologia Comply™ e Controltac™. La superficie idonea per questo tipo di film è l’alluminio. Comunque 3M ™ DI-NOC™ per esterni può essere applicato anche sul marmo e vetro. La superficie deve essere ispezionata e testata dal servizio tecnico 3M prima dell’applicazione.
Vita utile e Garanzia
La garanzia per il rivestimento 3M™ DI-NOC™ per esterni non è estendibile al di fuori dei supporti o applicazioni per la quale la 3M garantisce. Le dichiarazioni di durata dei rivestimenti 3M™ DINOC™ per esterni sono basate su esperienze dirette e prove di esposizione in diverse situazioni climatiche e test condotte in Giappone e Europea. 3M garantisce applicazioni in verticale, angolo 90° ± 10°. Le applicazioni con angoli superiori a 10° dalla verticale sono soggette ad una maggiore esposizione dunque a una significante decremento di durabilità.
Applicazione
Superfici raccomandate: piane o leggermente curve.
Sono escluse superficie 3D o corrugate
Pulizia e Manutenzione
Per la pulizia del prodotto applicato, usare un panno morbido con detergente ed acqua. Per sporco consistente e tenace usare detergente ed acqua calda a 70 °C.- 80°C. In casi estremi usare 3M Film Cleaner. E’ raccomandabile una pulizia annuale.
Rimozione
Le pellicole 3M™ DI-NOC™ per esterno sono rimovibili a caldo 80°C- 100°C. Si consiglia l’uso di vapore generato da una vaporella.
Salute e sicurezza
Quando si trattano prodotti chimici, leggere sempre le etichette di fabbricazione sui contenitori e le schede di sicurezza MSDS (Material Safety Data Sheet) per importanti informazioni riguardanti i rischi, misure precauzionali, suggerimenti di pronto soccorso nonché informazioni di carattere ambientale. Per ottenere le schede MSDS dei prodotti 3M, contattare il Servizio di Tossicologia di 3M al +39 0270352088 oppure +39 0270351
Quando si utilizzano attrezzature, seguire sempre le istruzioni fornite dal costruttore per un utilizzo sicuro dell’attrezzatura stessa.
Note generali
Per ulteriori informazioni sull’impiego e sulle caratteristiche delle pellicole 3M serie DI-NOC™ contattate il Servizio Tecnico Graphic Markets. 3M non sarà responsabile né garantirà applicazioni eseguite non in accordo con i Bollettini Istruzioni o su superfici deperibili, soggette a screpolature, distacco di vernice, degassificazioni o che subiranno alterazioni sotto la pellicola. Tutte le informazioni tecniche, le istruzioni e raccomandazioni relative ai prodotti 3M si basano su dati e informazioni ritenute attendibili ed affidabili ma non è possibile garantirne l’accuratezza e l’esaustività. E’ responsabilità esclusiva dell’acquirente verificare preventivamente che il prodotto sia idoneo rispetto all’uso o all’applicazione prescelta, anche in relazione all’ambiente ed al luogo specifico in cui il prodotto verrà utilizzato e/o applicato.
Alla luce della pluralità di fattori che possono incidere sull’uso, sulla funzionalità e sicurezza del prodotto 3M, alcuni dei quali rientrano esclusivamente nella sfera di conoscenza e controllo dell’acquirente, è essenziale che quest’ultimo valuti attentamente il prodotto 3M al fine di determinare se sia idoneo per uno scopo specifico ed altresì adatto rispetto all’uso ed all’applicazione prescelti.
Qualunque affermazione/informazione relativa al prodotto 3M che non sia riportata nelle attuali pubblicazioni 3M, ovvero qualunque informazione riportata all’interno di ordini di acquisto che risulti in contrasto con quanto dichiarato da 3M, sarà priva di efficacia salvo diverso accordo scritto tra 3M e l’acquirente. 3M non sarà responsabile di alcun danno o perdita derivante dall’uso di prodotti non di propria produzione. Qualora prodotti non 3M siano indicati nella letteratura tecnica 3M, sarà responsabilità dell’utilizzatore accertarne l’idoneità e seguire le misure precauzionali per l’uso come indicato dai produttori dei prodotti medesimi. 3M garantisce che il prodotto è fabbricato in conformità alle specifiche tecniche dichiarate e che il prodotto sarà esente da vizi per un periodo di 1 anno dalla data di consegna dello stesso salvo quanto diversamente sopra indicato. Per informazioni sulla Garanzia del prodotto DI-NOC accordata da 3M contattare il Reparto Graphic Markets di 3M. 3M non fornisce nessun’altra garanzia, espressa od implicita, compresa, tra le altre, la garanzia di commerciabilità ed idoneità per un fine particolare. In caso di accertata difettosità del prodotto durante il suddetto periodo di garanzia, 3M a propria discrezione potrà decidere di sostituire o riparare il prodotto ovvero di rimborsarne all’acquirente il prezzo di acquisto. 3M non potrà in alcun modo essere ritenuta responsabile per danni diretti, indiretti, incidentali o consequenziali derivanti dall’uso improprio e non corretto del prodotto.
LCD SWICHO
Per ulteriori informazioni sull’impiego e sulle caratteristiche delle pellicole 3M serie DI-NOC™ contattate il Servizio Tecnico Graphic Markets. 3M non sarà responsabile né garantirà applicazioni eseguite non in accordo con i Bollettini Istruzioni o su superfici deperibili, soggette a screpolature, distacco di vernice, degassificazioni o che subiranno alterazioni sotto la pellicola. Tutte le informazioni tecniche, le istruzioni e raccomandazioni relative ai prodotti 3M si basano su dati e informazioni ritenute attendibili ed affidabili ma non è possibile garantirne l’accuratezza e l’esaustività. E’ responsabilità esclusiva dell’acquirente verificare preventivamente che il prodotto sia idoneo rispetto all’uso o all’applicazione prescelta, anche in relazione all’ambiente ed al luogo specifico in cui il prodotto verrà utilizzato e/o applicato.
Alla luce della pluralità di fattori che possono incidere sull’uso, sulla funzionalità e sicurezza del prodotto 3M, alcuni dei quali rientrano esclusivamente nella sfera di conoscenza e controllo dell’acquirente, è essenziale che quest’ultimo valuti attentamente il prodotto 3M al fine di determinare se sia idoneo per uno scopo specifico ed altresì adatto rispetto all’uso ed all’applicazione prescelti.
Qualunque affermazione/informazione relativa al prodotto 3M che non sia riportata nelle attuali pubblicazioni 3M, ovvero qualunque informazione riportata all’interno di ordini di acquisto che risulti in contrasto con quanto dichiarato da 3M, sarà priva di efficacia salvo diverso accordo scritto tra 3M e l’acquirente. 3M non sarà responsabile di alcun danno o perdita derivante dall’uso di prodotti non di propria produzione. Qualora prodotti non 3M siano indicati nella letteratura tecnica 3M, sarà responsabilità dell’utilizzatore accertarne l’idoneità e seguire le misure precauzionali per l’uso come indicato dai produttori dei prodotti medesimi. 3M garantisce che il prodotto è fabbricato in conformità alle specifiche tecniche dichiarate e che il prodotto sarà esente da vizi per un periodo di 1 anno dalla data di consegna dello stesso salvo quanto diversamente sopra indicato. Per informazioni sulla Garanzia del prodotto DI-NOC accordata da 3M contattare il Reparto Graphic Markets di 3M. 3M non fornisce nessun’altra garanzia, espressa od implicita, compresa, tra le altre, la garanzia di commerciabilità ed idoneità per un fine particolare. In caso di accertata difettosità del prodotto durante il suddetto periodo di garanzia, 3M a propria discrezione potrà decidere di sostituire o riparare il prodotto ovvero di rimborsarne all’acquirente il prezzo di acquisto. 3M non potrà in alcun modo essere ritenuta responsabile per danni diretti, indiretti, incidentali o consequenziali derivanti dall’uso improprio e non corretto del prodotto.
GUIDA ALL'UTILIZZO DEL TRASFORMATORE DG12 100 W
NOTE GENERALI – Ogni DG12 può sopportare un massimo di 12 m2 di area DreamGlass®. – Il servizio di installazione deve essere eseguito da un elettricista qualificato che abbia letto e compreso questo documento. – I pannelli SWICHO DreamGlass® richiedono un alimentatore (DG12) perché funzionano a 48/60v. – Tutti i trasformatori di potenza sono stati precedentemente impostati da Dream Glass Group con la tensione appropriata necessaria per ogni ordine. Cambiando il file l’impostazione di fabbrica invaliderà la garanzia se non diversamente indicato per iscritto da Dream Glass Group. – I trasformatori di potenza devono essere installati in un punto accessibile e ben ventilato. – I telai metallici che possono essere a contatto con i cavi elettrici devono avere un collegamento a terra ( presa a terra ). – Prima di alimentare il trasformatore, assicurarsi di testare la lettura della resistenza tra il punto di connessione DreamGlass® e struttura in metallo, assicurandosi che la lettura della resistenza sia infinita. Se la lettura della resistenza non è infinita, verificare la presenza di cortocircuito e isolare adeguatamente dal telaio metallico. – DG 12 DreamGlass® utilizza circa 6W / m2 quando i pannelli sono attivati (stato trasparente). – I pannelli DreamGlass® vengono forniti con cavi elettrici con una sezione del conduttore di 1,0 mm2 sufficiente per il cavo distanza tra trasformatori e pannelli fino a 10 m. Se la lunghezza del cavo che separa i trasformatori dal è maggiore di 10 me fino a 25 m, la sezione del conduttore del cavo deve essere di 1,5 mm2. La distanza tra il trasformatori ed i pannelli non devono essere superiori a 25 m. nel caso in cui ciò non possa essere evitato e la distanza sia superiore a 25 metri, DreamGlass® deve essere informato con largo anticipo in modo che le possibili opzioni possano essere studiate. – – I pannelli DreamGlass® hanno stampi hot melt che incapsulano i collegamenti elettrici. Non tirare i cavi elettrici in quanto potrebbe rompersi e quindi interrompere il flusso elettrico. In caso di danneggiamento accidentale, contattare Dream Glass Group. In nessun caso il motore deve essere aperto. La garanzia non verrà applicata in caso di mancato rispetto di quanto sopra seguito. IMPORTANTE: non utilizzare alcun tipo di silicone diverso da quelli forniti da SWICHO Dream Glass®, altrimenti il prodotto lo farà subire danni drastici e irreversibili. La garanzia non copre l’uso di altri siliconi. Fare riferimento alle Condizioni generali di vendita e Condizioni. Per qualsiasi informazione o dubbio contattare il distributore Michael Window Film al numero +39 06 6533956.
Normative Automotive
Applicazione di pellicole adesive sui vetri dei veicoli
Pervengono richieste di chiarimenti, da parte degli Uffici Provinciali della Motorizzazione, in merito all’applicazione, sui veicoli in circolazione, di pellicole adesive su vetri dei veicoli.
Al riguardo, si osserva quanto segue.
La materia non è regolata da norme internazionali né da norme comunitarie che prevedano l’omologazione di dette pellicole quali entità tecniche indipendenti, nè risultano allo studio, sia in sede internazionale che comunitaria, normative specifiche in tal senso.
Tuttavia, nell’ambito dello Spazio economico europeo alcuni Paesi hanno adottato norme nazionali che disciplinano l’approvazione di dette pellicole nonche’ la loro installazione sui vetri dei veicoli. Lo Stato Italiano, invece, ha ritenuto di non adottare norme nazionali, rinviando la regolamentazione della materia alla eventuale emanazione di normative comunitarie. Non c’è dubbio, d’altra parte, che secondo i principi di libera circolazione delle merci, così come stabilito dall’art. 28 del Trattato CEE, non possono non essere accettate pellicole applicate ai vetri laterali posteriori e al lunotto posteriore dei veicoli approvate da altri Stati membri della Comunità europea o da Stati aderenti allo spazio economico europeo, fermo restando il rispetto dei campi di visibilità previsto dalle norme comunitarie. Conseguentemente, in sede di visita e prova di revisione, ove venisse riscontrata l’applicazione delle suddette pellicole, dovrà essere verificato:
1) che sulle pellicole sia apposto il marchio identificativo del costruttore delle pellicole medesime;
2) che dette pellicole siano state omologate per il vetro sul quale sono state applicate. A tale scopo dovrà essere esibito un certificato di omologazione, costituito all’estero, dal quale risulti che le pellicole montate siano state approvate per lo specifico tipo di vetro su cui sono state applicate.
L’installatore dovrà certificare che il vetro, ovviamente di tipo omologato, ha lo spessore previsto in sede di approvazione delle pellicole. Sulla base delle prescrizioni contenute nelle direttive 92/22/CE (vetri di sicurezza), 71/127/CEE (specchi retrovisori) e 77/649/CEE (campo di visibilità anteriore) non è consentita l’applicazione delle pellicole in argomento ne’ sul parabrezza ne’ sui vetri laterali anteriori; inoltre, l’applicazione sul lunotto posteriore, è ammessa solo a condizione che il veicolo sia allestito con specchi retrovisori esterni su ambo il lati.
È appena il caso di precisare che l’applicazione di pellicole adesive sui vetri dei veicoli non comporta l’aggiornamento della carta di circolazione a norma dell’art. 78 del Codice della strada.